Quei parmi in cielo fra gli Dei, se accanto
ti siede, e vede il tuo bel riso, e sente
i dolci detti e l'amoroso canto!
A me repente,
con più tumulto il core urta nel petto:
more la voce, mentre ch'io ti miro,
su la mia lingua nellefauci stretto
geme il sorriso.
Serpe la fiamma entro il mio sangue, ed ardo:
un indistinto tintinnio m'ingombra
gli orecchi, e sogno: mi s'innalza al gaurdo
torbida l'ombra.
E tutta molle d'un sudor di gelo,
e smorta in viso come erba che langue,
tremo e fremo di brividi, ed anelo
tacito, esangue
(trad. di Foscolo)
- Saffo
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